Volevo provare “per bene” la BMW che avevo acquistato da poco e quindi pensai di andare
qualche giorno a testare quel bolide sui tornanti delle Dolomiti. Un giorno, con Daniela a bordo,
decidemmo di andare a vedere le tre cime di Lavaredo. La strada che permette di arrivare dietro
quelle montagne così originali si inerpicava per qualche chilometro su una stradina con una
pendenza non indifferente. Al termine c'era una grande piazza ed il rifugio Auronzo. Parcheggiata
l'auto ci incamminiamo lungo un comodo sentiero che, girando in senso antiorario intorno al
massiccio, sbuca poi su un piccolo piazzale dal quale, sulla sinistra, è possibile ammirare da molto
vicino le famose tre cime. Sulla nostra destra, non particolarmente lontano, vedemmo un altro
rifugio (credo si chiami Locatelli) dal quale, ovviamente, avremmo avuto una vista ancora
migliore. Arrivarci non fu semplice. Ricordo che in alcuni “passaggi”, se non avessimo trovato
persone che ci aiutarono moltissimo con i loro consigli, probabilmente avremmo gettato la spugna
e saremmo tornati indietro. Dopo un paio di panini e Coca Cola, ci fermammo un bel po' ad
ammirare, con i nostri occhi, lo spettacolo che normalmente avevamo visto sempre nelle cartoline.
Quando stavamo per riprendere la via del ritorno, scambiammo due parole con un signore, ben
attrezzato, il quale ci consigliò vivamente ed insistentemente di completare il giro. Secondo il suo
parere eravamo arrivati grosso modo a metà del percorso e, tornare indietro dalla solita “strada”,
oltre che sciocco, ci avrebbe impedito di vedere quella che, sempre secondo lui, era la parte
migliore. Inoltre avremmo potuto dire che anche noi avevamo fatto tutto il giro delle tre cime di
Lavaredo! Anche in considerazione della presenza di Daniela, chiedemmo se il percorso
presentava qualche difficoltà. La risposta fu indimenticabile: “Lo fanno anche con la mountain
bike!”. L'unica cosa che posso dire è che “quel signore”, nella eventualità lo avessi nuovamente
incontrato, come minimo lo avrei mandato in culo! Ma quale percorso da mountain bike! Uno dei
passaggi “facili” si trovava addirittura su un ghiaione molto ripido del quale non vedevamo la fine,
e il posto per mettere i piedi sarà stato 20 centimetri! Stanchi ma salvi, arrivammo alla macchina
dopo almeno sei ore...
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