Eravamo un bel gruppo di amici in quella settimana bianca in Val Badia. Quella mattina decidemmo di andare a fare la pista del Lagazuoi. Per quello che ricordo, con me c’erano il Balocchi, Aladino, Osvaldo, Enrico, il giovane Mario Cipollini e un altro paio di cui non ricordo il nome. Lasciammo le auto all’Armentarola e con un furgone-taxi ci facemmo portare alla funivia in cima al passo Falzarego. Da lì, con una unica campata, si viene portati ai 2850 metri della vetta del Lagazuoi. Non è una vera pista ma sembra più una escursione in una valle totalmente disabitata e apparentemente dimenticata dalla civiltà. Dopo un grappino bevuto alla nostra salute perché eravamo arrivati vivi, iniziammo quella discesa. Dopo un po’ trovammo il rifugio Scotoni che è posizionato all’incirca a mezza via tra la vetta e la valle. Era già tardi e quindi decidemmo una sosta con un pranzetto a base di stinco di maiale e una serie numerosa di caraffe di vino bianco Cartizze. Ubriachi fradici riprendemmo la discesa nel tardo pomeriggio e, immersi in una grande foresta, tra rutti e risate disumane, cascate di ghiaccio e attraversamenti di ruscelli ghiacciati arrivammo quasi in fondo dove terminano gli alberi. Fu allora che qualcuno disse: “ma il Balocchi dov’è?”. Ci fermammo tutti e iniziammo l’attesa chiedendo ai pochi che scendevano da quel monte se avessero notato un uomo con una giacca a vento gialla. Sembrava scomparso nel nulla. Dopo un po’ iniziammo a preoccuparci e, arrivati all’Armentarola aspettammo ancora… Al tramonto, visto che il disperso non arrivava, decidemmo di entrare nella locale stazione dei Carabinieri per denunciare l’accaduto. Fu a quel punto che qualcuno gridò: “Eccolo, guardate laggiù!” Completamente fuoripista, immerso in mezzo metro di neve fresca, con gli sci in spalla, una giacca a vento gialla stava uscendo dalla foresta che si trovava almeno a due chilometri di distanza dalla fine naturale della pista. Ridendo, ancora ubriaco, disse solamente. “Sono due ore che scendo a piedi… mi devo essere perso... ma al ruscello, avete girato a destra?”
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