Senza nessuna pianificazione, con Caterina al quarto mese di gravidanza, avevamo deciso di
passare la Pasqua ad Assisi. Oltre a trovare un tempo invernale assolutamente non previsto che ci
costrinse ad arrangiarci con gli abiti a disposizione, fu praticamente impossibile riuscire a
prenotare un ristorante perché tutti erano completamente esauriti. Con il poco cibo che eravamo
riusciti a mettere insieme, senza alcuna posata, il nostro pranzo di Pasqua avvenne, sotto una
pioggia mista a neve, all'interno della nostra macchina e con il motore acceso per evitare di
congelarci. Ovviamente pensammo di spostarci verso località meno fredde ed affollate e quindi decidemmo
di muoverci in direzione della costa adriatica. Probabilmente a causa del lungo ponte, e in
considerazione del fatto che moltissimi hotel e pensioni erano ancora chiusi, non riuscivamo a
trovare una camera con tre letti. La sera si stava avvicinando e noi stavamo ancora saltando da un
locale all'altro senza alcun risultato. Tutto occupato! Mentre stavamo valutando la possibilità di
riprendere la lunga strada di casa, entrammo in un piccolo hotel due stelle. La risposta alla nostra
richiesta di una camera a tre letti, oppure una matrimoniale con una culla, fu: “Ci è rimasta solo
una camera con due letti separati... se vi va bene..”. Certo che ci va bene. I due letti erano
appoggiati alla parete più lunga ma, con un po' di modifiche, riuscimmo a trasformarli in un
matrimoniale. Dopo una bella cena in una trattoria vicina, con Francesca nel mezzo, dormimmo
tutti e tre come ghiri!
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