#1
Nell'autunno del 1994 avevo organizzato un seminario informatico invitando una serie di IACP. La sala dove sarebbe avvenuto l'incontro era quella delle riunioni al piano terra e, essendo previsto anche un prolungamento pomeridiano, un catering avrebbe preparato un servizio di ristorazione nelle stanze attigue. La mattina precedente il seminario, mentre stavo assistendo all'installazione del proiettore appena noleggiato, ricevo la visita di un pompiere graduato. Questo, dopo essersi presentato ed avermi mostrato il tesserino di riconoscimento, mi avvisa che, essendo loro venuti a conoscenza di una riunione dove sarebbero state presenti più di 25 persone, era stato incaricato di verificare la "conformità" della sala. Cominciò subito a contestare l'altezza insufficiente del soffitto, la mancanza di estintori e la poca accessibilità delle uscite di sicurezza. Praticamente, concluse dopo pochi minuti, non avrebbe potuto darci l'autorizzazione a svolgere quanto previsto e, precisò, avrebbe inviato subito un telegramma alla Presidenza affinchè impedisse lo svolgimento del seminario per mancanza dei requisiti di sicurezza del locale. Non ci fu modo di convincerlo che ormai non si poteva rinviare niente ma, non ostante svariati tentativi, sembrava non ci fosse niente da fare. Improvvisamente, quando ormai ero convinto di dover sospendere tutto, entrò ridendo Fabio....!? In parole povere aveva organizzato tutto lui e il pompiere (vero) altro non era che un suo amico. Uno a zero.
#2
Per la presentazione ufficiale del PIC a livello nazionale, nel dicembre del 1995, con l'interessamento dell'allora Presidente Luca Brocchini, prenotammo una sala a Viareggio, in piazza Mazzini presso i locali dell'azienda autonoma di soggiorno. Il giorno precedente l'incontro, dopo aver preparato la sala andammo tutti a cena da Gilda, un ristorante sul mare. Erano presenti Mario, Fabio, Luana, Ida e Anna Rita. Poco prima della cena Fabio mi avvisa che, aspettando una telefonata importante, aveva dato il mio numero di cellulare a suo figlio in quanto il suo telefonino si era guastato. La cena inizia tra grande soddisfazione per il lavoro fatto e l'attesa del giorno seguente nel quale, alla presenza di un bel numero di invitati da mezza Italia, avremmo presentato la nostra ultima realizzazione. Dopo l'attesa telefonata per Fabio (saputo poi che era stata fatta per verificare se c'era campo), proprio mentre stavano servendo il primo piatto, il mio telefonino squilla nuovamente. Era il Presidente che, molto abbattuto, mi comunica che esiste un problema difficilmente superabile. Praticamente mi dice che la sala da noi prenotata, per un errore della segreteria, il giorno seguente non sarà disponibile a causa di una precedente prenotazione per un importantissimo convegno medico! Ha saputo che siamo in un ristorante della Versilia e, abitando lui a Torre del Lago, verrebbe subito per discutere il da farsi. Con il senno di poi mi sarei dovuto già accorgere che, mentre a me si era chiuso lo stomaco, gli altri, pur apparendo dispiaciuti, continuavano a mangiare come lupi! All'arrivo del Presidente, che si accomodò accanto a me, cominciarono i veri guai in quanto, non ostante tentativi di soluzioni alternative, sembrava proprio che si stesse preparando un vero disastro organizzativo. Quando arrivai sull'orlo dell'abisso, improvvisamente apparve un cartello con su scritto: "Complimenti, sei su scherzi a parte!". Ricordo di aver chiesto al Presidente se avessi potuto dargli del tu. A risposta affermativa lo mandai in culo! Uno scherzo venuto veramente bene: due a zero. Comunque, il giorno seguente (15 dicembre 1995), oltre ad uno sciopero improvviso dei treni, nevicò su tutta l'Italia centrale. Anche a Viareggio fu proprio un tempo di merda e dopo il pranzo (per pochi) da Romano, durante un diluvio universale, riuscimmo comunque a finire bene un paio di giorni assolutamente indimenticabili.
#3
Il 21 novembre 1996 avevamo fissato una cena a casa di Ida nelle vicinanze di Pontedera. Dovevo assolutamente "sdebitarmi" nei confronti di Fabio e quindi organizzai una rivincita. Il giorno precedente la cena riuscimmo a sottrarre dalla sua giacca le chiavi della nuova Fiat. Fatte le copie, senza che lui se ne potesse accorgere, le chiavi vennero rimesse dove si trovavano. Con la scusa che eravamo in cinque (Fabio, Caterina, Luana, Anna Rita ed io) convinsi Fabio ad utilizzare una sola macchina, la sua, anche perchè più comoda della mia. Durante la cena, con la complicità di un amico di Ida, la macchina di Fabio venne rimossa dal parcheggio e portata davanti alla stazione dei carabinieri. Quando verso mezzanotte uscimmo... la macchina non c'era più! L'unica cosa da fare era andare a denunciare subito il furto poi, in qualche modo, saremmo rientrati a Lucca. Causa l'emozione in corso ricordo che Fabio, appena arrivati dai Carabinieri, dovette essere "aiutato" a scoprire che, proprio lì davanti, in bella mostra, c'era la sua nuova auto. Due a uno.
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