Sappiamo che il mondo dei lettori si divide in molte categorie: si legge per dovere, si aprono libri per studiare, si legge per lavoro, inoltre c'è chi legge solo saggi, oppure solo romanzi, c'è chi limita i suoi interessi ai quotidiani, al gossip e poi c'è chi sfoglia solo fumetti e chi non ama leggere affatto. Eppure è ormai di dominio comune il fatto di quanto sia importante la lettura per il nostro cervello. Ebbene, io leggo solo perchè mi piace e perchè sento di “guadagnarci” qualcosa.
I contenuti delle mie letture provengono da due fonti ben distinte, la produzione cartacea e quella reperibile sul web, nelle quali cerco materie e argomenti molto differenti. Davanti ad uno schermo non leggo racconti o romanzi perchè, anche rispetto agli eBook, ritengo ancora più comoda la classica carta, però il web è in grado di essere complementare al mio desiderio di conoscenza per raggiungere il quale, in certi casi, sarebbe troppo sciocco e forse anche inutile utilizzare la carta. Generalmente utilizzo il web, spesso da mobile, per confrontare alcune notizie diffuse dai media nazionali con i diversi punti di vista delle agenzie mondiali oppure su desktop, anche a seguito della mia vecchia professione, per continuare a restare i più possibile aggiornato sulle nuove tecnologie sia hardware che software.
Escludendo le classiche letture giovanili, dopo essere stato quasi obblgato a leggere "Cuore", come quasi tutti i miei coetanei avevo una netta preferenza per i racconti avventurosi di Giulio Verne anche se ricordo di aver letto molto poco. In casa solo mia mamma amava leggere e, nel disimpegno prima di entrare in bagno, c'era un mobile di ciliegio chiaro contenente solo i suoi libri. Credo ne acquistasse uno ogni mese. Erano disposti su tre lunghi scaffali, tutti perfettamente ordinati ed essendo prodotti dalla stessa casa editrice, avevano tutti la stessa forma. Estremamente variegati, si passava da storie d'amore a drammi di guerra, da Liala ad Hemingway con la stessa facilità con la quale cambiavano i colori delle diverse copertine. Io ho cominciato seriamente a leggere libri per due “eventi” avvenuti, quasi contemporaneamente, intorno alla metà degli anni ottanta.
1) Quando decidemmo di rifare la nostra cucina, per un paio di giorni ebbi modo di conoscere e chiaccherare con il piastrellista incaricato del lavoro. Mi accorsi rapidamente che aveva una cultura inaspettata, vasta e in evidente contrasto con la sua professione. Oltre ad avere ottime proprietà di linguaggio, affrontava argomenti complessi dimostrando una conoscenza dei fatti che mi lasciò veramente sorpreso. Volendo soddisfare questa palese “incongruenza” non riuscii a trattenermi dal chiedergli spiegazioni. La sua risposta fu semplice. Disse che dopo aver sposato una donna che aveva studiato molto più di lui, si era reso conto che troppe differenze culturali non contribuivano al mantenimento di un rapporto matrimoniale che, nella sua situazione, non poteva essere paritetico e quindi, da una decina di anni, per quattro o cinque sere ogni settimana, prendeva un libro e leggeva.
2) Sempre in quel periodo mi posi seriamente il problema dell'esistenza di Dio, ma, senza il dono della fede, mi resi immediatamente conto di non avere informazioni sufficienti neppure per iniziare a ragionarci sopra. Cominciai quindi a documentarmi leggendo Testi Sacri e, ben presto, mi accorsi che stavo seguendo la strada sbagliata. Non si possono ottenere informazioni oggettive su una qualsiasi cosa leggendo quanto scritto dai sostenitori della stessa. Per la medesima ragione, cioè per evitare di essere influenzato, non avrei potuto documentarmi neppure su testi scritti dai contrari. Preso atto che l’enigma riguardava l’Universo e tutto quanto esso contiene fino alla struttura della più piccola particella, avevo una sola possibilità per ottenere quelle informazioni scientifiche e cioè dimostrabili che, date in pasto alla mente, potevano rivelarsi utili a ragionare nel modo più oggettivo possibile. Ho pertanto ritenuto indispensabile documentarmi su argomenti per me non semplicissimi, come la fisica e l’astrofisica, per cercare la mia strada la quale, anche se non ne ero certo, mi avrebbe consentito di schierarmi con la massima convinzione possibile, nel cercare di dare una risposta alla millenaria domanda sull'Universo: evoluzione casuale o creazione intelligente? (vedi tutto il mio ragionamento in “Pensieri e parole” nel documento del 2007 dal titolo “Solo indizi”)
Nella mia libreria esistono due tipologie di libri suddivisi in un esagerato 80% di produzione scientifica totalmente dedicata alla fisica ed il resto in una raccolta di famosi best sellers che non avrei potuto non leggere. Ricordo solo alcuni titoli che vanno dal “Gabbiano Jonathan Livingstone” (Richard Bach) a “Il vecchio ed il mare” (E. Heminguay), da “Inshallah” (O.Fallaci) al “Codice Da Vinci” (Dan Brown), da “Il cacciatore di aquiloni” (Khaled Hosseini) a “Siddharta Gautama” (H. Hesse), da “Il fu Mattia Pascal” (L. Pirandello) a “Il nome della rosa” (U. Eco) e così via. Molti di essi sono stati poi sceneggiati in film di successo però, personalmente, vedere un film tratto da un libro avuto tra le mani non mi ha mai dato le stesse emozioni di quelle trasmesse dalla sua lettura. Leggere significa anche rappresentare gli eventi nella propria mente con la propria fantasia la quale poi va a scontrarsi con la diversa immaginazione dello sceneggiatore al punto che, a volte, sembrano due racconti diversi ed il film, per molti ovviamente più rapido e comodo, non è sempre e comunque migliore del testo da cui deriva. Anni fa ho anche provato, in più riprese, a leggere la Bibbia ma purtroppo non ce l'ho fatta, a differenza del Corano del quale ho letto attentamente tutte le 114 Sure. Su quest'ultimo testo sacro mi piacerebbe discuterne con un Musulmano, ma questa è un'altra storia.
La parte più consistente delle mie letture è, come detto in precedenza, quella scientifica e più precisamente tutto ciò che riguarda la fisica, sia a livello del macrocosmo che del microcosmo. Come funziona tutto quello che c'è “là fuori” oppure “lì dentro”, descritto e scientificamente dimostrato, per me è semplicemente entusiasmante e magnifico. Ancora oggi, ogni volta che riesco a capire quello che leggo, mi meraviglio come un bambino di fronte ad una nuova scoperta per lui fino a quel momento sconosciuta. Gli argomenti affrontati sono tutt'altro che semplici e spesso, quando non comprendo i concetti esposti, ricordo a me stesso che purtroppo mi mancano le basi teoriche ed anche una certa dose di intelligenza... ma io non mollo. Gli autori, ovviamente, sono tutti fisici famosi ed in quanto tali non si perdono mai in orpelli e descrizioni inutili ma vanno immediatamente al nocciolo della questione trattata. Ormai, da molti anni, la mia attenzione è rivolta quasi esclusivamente all'interazione tra i risultati di anni di studi scientifici in occidente e le affermazioni millenarie dei mistici orientali indù e cinesi. Molte, forse troppe, conclusioni scientifiche moderne sono assolutamente sovrapponibili alle stesse conclusioni raggiunte in oriente moltissimi anni prima. Dovessi consigliare uno solo dei libri letti, a chi avesse voglia di misurarsi con la propria intelligenza, non avrei alcun dubbio: “Il Tao della Fisica” scritto dal fisico americano Fritjof Capra.
Per la precisione esiste anche un altro filone letterario che non mi dispiace affatto leggere. Mia figlia Francesca ama i racconti di azione ed in particolare quelli centrati sulle attività dei corpi speciali cioè quelle unità militari estremamente addestrate per compiere missioni non convenzionali, in genere molto pericolose e spesso segrete, per scopi politici, economici o militari di una nazione. Mi ha fatto leggere decine di volumi sulle loro operazioni, romanzate ma sempre riferite a interventi realmente avvenuti, dei ’U.S. Navy Seals, sulla SAS, ovvero il Servizio Aereo Speciale inglese, sulle operazioni più o meno segrete portate avanti dal Mossad Israeliano e via discorrendo. Questo tipo di letture dimostra come esistano uomini talmente preparati, coraggiosi e sprezzanti di ogni pericolo, che sono in grado di fare cose incredibili ed inconcepibili per l'uomo comune. Le prove di sopravvivenza e di resistenza estenuanti che devono superare durante i corsi di formazione sono vere e proprie follie che solo pochi uomini, il meglio del meglio, possono essere in grado di affrontare.
Spero che almeno la metà dei miei nipoti, prima o poi, si dedichi alla lettura.
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