Ero ancora il Coordinatore nazionale dell'informatica di Federcasa e insieme a Dario dovevamo recarci presso l'IACP di Roma per cercare di mettere un pò di ordine in un centro elaborazione dati il quale, rispetto ai costi stratosferici che sosteneva, non riusciva ad uscire da una situazione di paralisi, inadempienze e malagestione che si protraevano da anni. Attraverso Federcasa fu fissato un appuntamento con i responsabili informatici. Arrivammo in perfetto orario e fummo fatti accomodare in una grande stanza per riunioni dove ci sedemmo al centro di un tavolo che avrebbe potuto contenere una ventina di persone. Dopo una decina di minuti di attesa entrano tre personaggi molto eleganti, chiaramente "importanti" e sicuramente presuntuosi e strafottenti. Dopo esserci presentati chiedo gentilmente di sapere quali sono gli incarichi dei nostri interlocutori. Il primo dice di essere ragioniere capo di una sezione dell'immenso apparato amministrativo dell'ente e di aver fatto il sindacalista da sempre. Il secondo, in perfetto romanesco, si presenta come uno degli ingegneri del grandioso ufficio tecnico e poi, guardandoci dall'alto in basso, chiese di fare presto perchè lui "c'iafeva da fà". Il terzo era invece un architetto quasi giunto alla fine della sua carriera e che comunque criticò subito questo incontro perchè la funzionalità informatica dell'IACP di Roma non era neanche da discutere. Mi si chiuse la vena. Non ricordo le parole precise che mi uscirono dalla bocca ma, più o meno, dissi. "Abbiamo fatto due ore di treno per cercare di trovare una soluzione ai vostri problemi e adesso posso dire che in un minuto ho capito tutto. Se la dirigenza del centro elaborazioni dati di questo ente ha le competenze e l'esperienza che avete voi... la riunione è conclusa!" Mi sembra di ricordare che dopo poco furono anche commissariati.
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