Uno degli ultimi anni nel quale facevo ancora il geometra, per motivi di lavoro frequentavo spesso la versilia ed avevo continui incontri con l'impresa di costruzioni Bartelloni. Ero in ottimi rapporti con il figlio Giuseppe, un po' più grande di me, che aveva iniziato la carriera di pilota di rally. La Fiat, insieme alla Lancia, dominava a livello europeo e lui, con il nome di Giubar, divenne pilota semi-ufficiale. Ricordo che un giorno, con una 125S verde scuro con cofano nero e striscia gialla centrale, mi fece sedere al suo fianco e provò la macchina su una serie di sterrati sopra le colline di Camaiore per continuare a prenderci la mano prima di effettuare il famoso e durissimo Rally dell'Isola d'Elba. Consiglierei a chiunque ritenga di essere un pilota di fare un giretto a fianco di un “professionista” e, appena sceso, (ri)valutare oggettivamente le proprie capacità! Il giorno seguente venne a trovarmi all'IACP, mi consegnò le chiavi di quel 125S e mi invitò a provarla mentre lui aveva un incontro con il nostro ufficio tecnico. Non me lo feci dire due volte. Era un gruppo 1, cioè quasi di serie con la sola esclusione di rinforzi strutturali necessari per gli sterrati e un cambio ravvicinato. La mia 125S raggiungeva i 180 Km/h di tachimetro mentre quella da Rally, si e no, faceva i 110. Certo è che ci arrivava in un attimo! Ha continuato a correre per anni nella squadra ufficiale Fiat e, anche se non ha mai raggiunto risultati clamorosi, si è sempre classificato bene. Ha partecipato più volte al rally dell'isola Elba, al 4regioni, il famoso rally di Montecarlo, il Tour de Corse, Liburna, Ciocco ecc..
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