Nel primo pomeriggio di domenica 24 maggio siamo arrivati a casa di Adriana e Mario a Cernusco sul Naviglio. Il lunedì mattina sveglia alle 6.45 per prendere la Metropolitana subito dopo le 8. Cernusco si trova dalla parte opposta alla zona Fiera e quindi è necessaria un'oretta di viaggio. Verso le 9,30, con in mano i biglietti fatti in aprile, eravamo tra i primi davanti ad uno degli innumerevoli ingressi. Evitando qualsiasi coda, alle 10 esatte entriamo. Sono sufficienti pochi minuti per rendersi conto che questa non è una Fiera e neanche una Fiera con la F maiuscola. Semplicemente è qualcosa di Mondiale, qualcosa di eccezionale. Bianchi, marroncini, neri, gialli, indiani, orientali, criastiani, induisti, ebrei e musulmani, uomini, donne, grandi, vecchi e bambini tutti insieme, sorridenti e disponibili gli uni accanto agli altri respirando un'aria multietnica piena di allegria e gioia di vivere. Gli occhi non sanno letteralmente dove fermarsi tante sono le incredibili ed originalissime strutture che ci colpiscono ad ogni passo. Condividiamo musiche, odori e sapori che circondano ogni cellula dei presenti. Passando dal Padiglione Zero, sotto la scritta “Divinus halitus terrae”, si è portati a credere di essere entrati in un altro mondo, un incredibile concentrato di messaggi culturali ai quali è difficile restare insensibili. Dal quel momento in poi si accede ad una enorme città costruita con l'ancora attuale ed insuperato schema di Roma. Un Decumano lungo 1500 metri a cui lati si sviluppano strade perpendicolari ed i circa 140 padiglioni di altrettante Nazioni che, tra loro, fanno a gara in colori, originalità e bellezza costruttiva. L'Italia occupa tutto il Cardo ma noi, considerata l'immensità dei luoghi da visitare, abbiamo volutamente scelto di approfondire paesi culturalmente diversi dal nostro ad esclusione dello spettacolo, ripetuto ad ogni ora, intorno all'Albero della Vita sulle note dell'Ombelico del Mondo. Spettacolari ed emozionanti sono le numerosissime presentazioni interne in grandi sale buie e rotonde dove vengono proiettati video a 360° sempre e comunque seguendo il tema del cibo nel mondo.
Evitando i molti ristoranti per non perdere tempo con le gambe sotto un tavolo, abbiamo fatto alcune brevi soste in luoghi dedicati all'assaggio per apprezzare specialità particolari come i bastoncini di pollo caramellato Thailandesi, i Tacos Messicani ed i crostini Russi a base di aringhe affumicate. All'Expo il tempo passa con una velocità spaventosa e dopo una decina di ore e almeno altrettanti chilometri percorsi, siamo stati costretti, anche dalla devastante stanchezza fisica, ad iniziare il lungo viaggio per rientrare a Cernusco sul Naviglio, fare una doccia, cenare e svenire dentro un letto. Penso che, avendone la possibilità, sia obbligatorio visitare un luogo così. Chi non va, non sa cosa perde!
P.S. Le foto non riescono neanche un po' ad avvicinarsi a quanto realmente visto e vissuto....
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