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Giovedi 5 ottobre Appuntamento ore 9,30 al lago di Gramolazzo dove ci aspetta Ilio Giorgi. Questa volta ci ha preparato un percorso “mistico religioso” attraverso i monti a nord di Minucciano con la visita a tre luoghi dove conosceremo, in perfetta armonia con la natura, persone che per motivi religiosi si appartano dal mondo, per vivere solitari in luoghi remoti, spesso difficilmente accessibili, dediti alla contemplazione, alla penitenza, alla preghiera... nella pace delle montagne. Tutti puntuali, con la normale eccezione di Maurizio Montanari, iniziamo questa “avventura” dirigendoci verso località Riolo nel punto in cui, lasciate le macchine, proseguiremo il cammino a piedi. Per la verità, sfruttando la Panda 4x4 di Ilio, alcuni di noi (io compreso), decidiamo di percorrere i tratti più impegnativi comodamente seduti accanto all'organizzatore del tour. Accompagnati anche dalla cognata di Ilio, effettuiamo la prima sosta da “Suor” Lucrezia. Un piccolo “ranch” circondato da castagneti dove veniamo accolti calorosamente anche da un gruppo di caprette. Abita un metato completamente ristrutturato dove, al piano terra, in un unica minuscola stanza vive questa donna sorridente e allegra che emana una serenità fortissima e contagiosa (sorridendo, dice anche di essere amica dei molti cinghiali che la vengono a trovare). Mentre, nella piccola aia, ci offre un buonissimo caffè riesco a guardare l'interno: a destra una stufa a legna seguita da una piccola cucina ad angolo con solo l'indispensabile, al centro un pesante tavolo di legno con tre sedie, a sinistra un divano letto e una scrivania dove, quasi totalmente fuori dal contesto, appaiono un notebook con un modem portatile per collegarsi a Internet. Informaticamente parlando sembra competente, anche perchè utilizza applicazioni avanzate di editing foto e video. Bene così. Prima di accompagnarci a visitare la piccola cappella che ha ricavato al piano superiore, ci ha fatto partecipi della storia di quel metato attraverso una raccolta di foto cronologiche e descrizioni autopubblicate in una grossa cartella. Allo stesso tempo, con un evidente orgoglio più che naturale, dopo averci comunicato che le piace dipingere, ci ha illustrato le sue opere sia in immagini (anche queste raccolte in una auto pubblicazione), sia dal “vero” essendo tutte accatastate ai muri della cappella.
Esco molto soddisfatto da questa prima “escursione” fuori dal mio mondo, salutiamo le caprette e, salito sulla 4x4, andiamo verso il secondo appuntamento.
Appena giunti, mi sembra di respirare un aria diversa, non so di preciso dire in cosa, forse è più “seria” forse appare più “riservata”. Sicuramente esistono differenze sostanziali tra chi fa quel tipo di vita da 5 anni come “Suor” Lucrezia” e chi, come “Fra” Mario, vive in solitudine da 42 anni! Dopo poco ci raggiunge anche un altro giovane eremita, “Fra” Paolo. Al nostro fianco si vede un grande campo di lavanda e le migliaia di api contenute nelle adiacenti arnie non potevano che produrre un originale miele alla lavanda. Da sinistra in piedi, Montanari Maurizio, Bianucci Alberto, poi seduti prima fila, Vannucchi Giorgio, Puccinelli Enzo, Fra Paolo, Fra Mario, Lorenzoni Anna Maria e in piedi Ilio Giorgi. Nella seconda fila da sinistra, Semplici Milo,Simi Aldo,Licheri Piergiorgio, Bartolomei Roberto, Lucchesi Orazio. L'ultima tappa è l'Eremo della Beata Vergine del Soccorso. L'edificio è posizionato esattamente su una faglia e, i frequenti terremoti hanno lasciato segni molto evidenti sia nella pavimentazione che nella struttura. Speriamo in bene. Tutti zitti e difficile fare belle foto a Padre Lorenzo (presa dal web) e Fra Marco che è passato veloce come una F1. La finale, come tutte le altre volte, non poteva essere che una bella tavolata al solito ristorante a Roggio. Abbiamo mangiato (meglio dire divorato): pasta fatta in casa con sugo di cervo, riso ai funghi, tagliata delicatissima e saporita con ovvio contorno di funghi fritti e patate arrosto. Necci con ricotta e caffè hanno concluso la sosta per la sopravvivenza. Alle 16,15 tutti in macchina verso casa e alla prossima... |
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