Viviamo in una società profondamente ingiusta, illogica e difficilmente modificabile in tempi brevi. A prescindere dalle eventuali colpe della Magistratura è chiaro che la responsabilità primaria è stata ed è del Legislatore, cioè del Parlamento e delle persone incaricate di governare questo Paese nelle ultime decine di anni. La costante e ripetuta distruzione del concetto fondamentale della Giustizia ha portato a rendere ridicola la frase “La Legge è uguale per tutti”. Ritengo che l’unica possibilità, se non di vera giustizia almeno di inversione di tendenza, potrà avvenire solo quando tutte le leggi fondamentali saranno le stesse in tutti gli Stati Uniti d’Europa. Quanto scritto in questo documento deve essere considerato come lo sfogo di un cittadino al quale è saltata la valvola del “troppo pieno”. Spero solo che i miei nipoti possano vivere in una società migliore, più giusta ed un pò meno illogica di quella attuale.
>>>>> Sul Codice Penale...
Pensiero # 1 - Il processo penale, comprensivo dei tre gradi di giudizio, dovrebbe avere tempi certi, prestabiliti e insuperabili esattamente come un qualsiasi procedimento amministrativo di un qualsiasi Ente Pubblico che ha ottenuto la certificazione ISO. Inoltre, per semplificare e accorciarne i tempi, dovrebbero essere applicate alcune regole diverse dall’attuale procedura. In caso di assoluzione al processo di primo grado, l’accusa non dovrebbe poter accedere all’appello ed il processo dovrebbe essere considerato chiuso esattamente come in caso opposto e cioè di una conferma di colpevolezza anche in sede di appello. Il ricorso in Cassazione dovrebbe quindi essere consentito solo in caso di difformità di giudizio tra processo di primo grado e appello e cioè tra una prima sentenza di colpevolezza ed una seguente assoluzione in appello.
Pensiero # 2 - Esattamente come per la patente a punti, per ogni avvocato dovrebbe esistere uno storico professionale aggiornato in tempo reale, in rete e quindi accessibile a chiunque, nel quale evidenziare il numero di cause o processi vinti e persi. A parte quindi l’ovvia e indiscutibilmente logica ed auspicabile separazione delle cariche tra Pubblici Ministeri e Giudici, dovrebbe terminare anche la pubblicizzazione mediatica di “avvocati di grido” che, se si conoscessero i loro risultati, potrebbe emergere che sono quasi sempre perdenti e quindi dovrebbero dare l’addio a splendide carriere basate sulla pubblicità ingannevole regalata loro dai media. Chiaramente, questa novità, dopo aver letto attentamente le carte processuali, potrebbe rendere difficile per un avvocato l’accettazione di un incarico di difesa di un imputato “chiaramente” colpevole e, allo stesso modo, sarebbe difficile per un Pubblico Ministero accettare di condurre l’accusa verso un “evidente” innocente. L’unica soluzione a questa difficoltà soggettiva di accettazione di un incarico, cioè di trovare un avvocato che si faccia carico dell’accusa o della difesa dell’imputato, potrebbe essere trovata nell’attribuzione, da parte del Tribunale, di un avvocato d’ufficio. In caso di sconfitta il suo punteggio “negativo” non cambierebbe mentre, in caso di vittoria, il punto positivo verrebbe enormemente evidenziato.
Pensiero # 3 - Troppi processi terminano con l’assoluzione dell’imputato perché, come recita la sentenza, “il fatto non sussiste”. Questo conclusione, che per me è inaccettabile, non può non far pensare che, in fase istruttoria, non sempre siano emerse prove o indizi sufficienti a giustificare l’accusa ed il conseguente processo. La regola che una persona è innocente fino a quando non si riesce a dimostrare il contrario dovrebbe essere alla base di ogni istruttoria processuale. Una qualsiasi indagine su persona iscritta nel registro degli indagati dovrebbe sfociare nel rinvio a giudizio solo in presenza di prove certe ed inoppugnabili. Tutti i personaggi istituzionali dell’accusa coinvolti in processi da loro voluti e che dovessero terminare con l’assoluzione completa dell’imputato perché il fatto non sussiste, dovrebbero essere penalizzati con un punto negativo nel proprio storico professionale di cui al punto precedente. Al raggiungimento di tre accuse assolutamente infondate dovrebbe scattare una sospensione temporanea e, a fronte di successive tre accuse di imputati che risulteranno innocenti, quel Magistrato dovrebbe essere radiato.
Pensiero # 4 - Il Codice Penale prevede, per ogni reato, un periodo di reclusione che generalmente va da un minimo ad un massimo in funzione di una serie di parametri, oggettivi e soggettivi, riguardanti la tipologia del reato commesso. Innanzitutto dovrebbero essere raddoppiate tutte le pene attualmente previste e dovrebbe essere completamente eliminata ogni e qualsiasi forma di riduzione o sconto della pena applicata, iniziando dall’abolizione degli arresti domiciliari, anche per i cosiddetti “pentiti” verso i quali, l’unica “riconoscenza” potrebbe essere un attenuazione delle condizioni carcerarie e niente altro. In ultimo dovrebbe essere portato a 14 anni il limite minimo di età per la responsabilità penale.
Pensiero # 5 - La momentanea assenza della “facoltà di intendere e volere”, così come il “raptus”, essendo cause psichiche scatenanti il reato, dovrebbero essere considerate come problematiche mentali imprevedibili e probabilmente reiterabili. Dovrebbero essere stabiliti come elementi aggravanti e non come adesso che sono invece valutati come attenuanti. Anche il giudizio verso coloro che commettono reati dopo aver assunto alcool o droghe dovrebbe considerare questi fatti come aggravanti e non il contrario. In ultimo, quando una persona è stato colta sul “fatto”, oppure ha confessato il reato, il colpevole dovrebbe andare immediatamente in galera, in attesa di giudizio, ed il tempo trascorso fino alla sentenza verrebbe poi detratto dalla pena.
Pensiero # 6 - Qualsiasi durata della pena detentiva, oltre che dalla tipologia del reato, dovrebbe dipendere anche dal numero e tipo di reati commessi dall’imputato e passati in giudicato. In caso di reiterazione del reato la pena dovrebbe essere uguale a quella che verrebbe applicata come se l’imputato si trovasse per la prima volta in giudizio, moltiplicata per quante volte l’imputato ha commesso reati penali, simili a quello discusso nell'attuale processo. Se per il primo furto sono stati dati 2 anni, per il secondo saranno 4, per il terzo 8 e così via. Nella eventualità che il reato commesso sia invece diverso da quelli commessi precedentemente dallo stesso imputato, la durata della pena detentiva sarà uguale al massimo previsto per quest’ultimo reato.
Pensiero # 7 - Partendo dall’articolo 1 (e non solo quello) della Costituzione Italiana e cioè: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” e considerato che un detenuto non è certo una persona esemplare, non dovrebbe essergli consentito di fare una vita migliore di quella che fa una qualsiasi persona onesta la quale, con sforzi e sacrifici quotidiani, provvede al proprio mantenimento e a quello della eventuale famiglia. In parole povere “vitto e alloggio” di un detenuto non dovrebbero essere gratuiti e a carico della società onesta. Tutti i detenuti dovrebbero avere l’obbligo, dal lunedì al venerdì, di svolgere una attività produttiva proveniente da incarichi esterni pubblici o privati e regolarmente stipendiati. Al lavoratore dovrebbe andare il 25% del guadagno mentre il restante 75% andrebbe a finanziare la costruzione di nuove e moderni edifici carcerari. Con uno stipendio medio unitario pari a solo 1000 Euro al mese, i circa 50.000 (cinquantamila) detenuti metterebbero a disposizione del piano edilizio carcerario una cifra pari al 75% di 50 milioni di euro al mese e cioè circa 500.000.000 (cinquecentomilioni) di euro ogni anno. Ovviamente, non potendo obbligare nessuno a fare qualcosa contro la sua volontà, nel caso di rifiuto al lavoro da parte di un detenuto, la pena che gli era stata comminata verrebbe aumentata d’ufficio di un terzo a meno che lui stesso o qualcuno per lui non provveda a pagare, in unica soluzione, tutto l'importo per "vitto e alloggio".
Pensiero # 8 - Il carcere “duro” legiferato dall’articolo 41bis, dovrebbe essere esteso, oltre che per i reati di criminalità organizzata, terrorismo o eversione, anche per lo stupro, per i reati contro i minorenni e per tutti coloro che mettono in pericolo, sotto qualsiasi forma ed in qualsiasi modo, la salute pubblica. Allo stesso articolo dovrebbero essere sottoposti anche i cosidetti “pentiti” che, con le loro menzogne, avessero accusato ingiustamente innocenti.
Pensiero # 9 - Le intercettazioni telefoniche, ambientali e qualsiasi altra forma o sistema tecnologico comunque indispensabile alla conoscenza dei fatti, oltre che consentite, dovrebbero essere auspicabili e ben utilizzate nel processo istruttorio. In considerazione del fatto che i brogliacci delle conversazioni arrivano nelle mani di molti media, il problema della violazione della privacy risiede solo nella divulgazione di questi colloqui e quindi, senza autorizzazione scritta da parte del Tribunale, dovrebbe essere vietata qualsiasi divulgazione. Chiunque pubblichi o diffonda notizie non autorizzate dovrebbe andare subito in galera. Coloro che divulgassero colloqui che riguardano fatti e persone che niente hanno a che vedere con quell’istruttoria, dovrebbero essere anche immediatamente radiati dall’ordine dei giornalisti.
Pensiero # 10 - Dovrebbe essere raddoppiata la pena detentiva per tutti i reati commessi da funzionari pubblici, dirigenti e medici del sistema sanitario e qualsiasi altra figura istituzionale nell’adempiere le proprie funzioni all’interno delle strutture nelle quali lavorano. L’imputato, in caso di condanna, dovrebbe anche essere interdetto a vita dall’attività svolta e le somme accantonate per la sua pensione dovrebbero essere requisite e immesse e rese disponibili nei capitoli di spesa delle amministrazioni carcerarie.
>>>>> Sul Codice Stradale...
Riflessione # 1 -
Una multa equivale ad una punizione economica che incide sul portafoglio di colui che la commette. Il Legislatore, con questo tipo di sanzione amministrativa, confida quindi sul fatto che l’automobilista indisciplinato, prima di compiere una infrazione al codice della strada, abbia ben presente il probabile “costo” di quel suo comportamento scorretto. Peccato che, a fronte di una infrazione, un importo uguale per tutti sia assolutamente iniquo perché il conseguente “danno economico” che la multa produce, è inversamente proporzionale alla disponibilità economica della persona che lo ha prodotto. Ora, preso atto che in Italia è impossibile sapere con certezza il reddito di un cittadino, tutto dovrebbe quindi essere proporzionato al prezzo di acquisto (al nuovo) dell’auto che viene multata, indipendentemente da chi sia alla guida. Dovrebbero essere introdotti divisori per i diversi tipi e gravità delle infrazioni ma, per facilitare una migliore comprensione di questa mia riflessione, faccio un paio di esempi estremamente chiari dai quali si evince come, se fosse applicato questo concetto, le multe sarebbero un pò più uguali per tutti.
Divieto di sosta (divisore 300)
Prezzo auto 10000 - Sanzione 10000/300=33
Prezzo auto 50000 - Sanzione 50000/300=166
Eccesso di velocità (divisore 100)
Prezzo auto 10000 - Sanzione 10000/100=100
Prezzo auto 50000 - Sanzione 50000/100=500
Riflessione # 2 -
Tutte le infrazioni che comportano un evidente pericolo per l’incolumità propria e altrui e cioè:
non utilizzo delle cinture di sicurezza - trasporto bambini sul sedile anteriore -
grave eccesso di velocità - sorpasso in presenza di divieto -
passaggio con semaforo rosso -
inosservanza dello Stop -
guida in stato di ebrezza o dopo consumo di droghe,
dovrebbero essere sanzionate con una pesante pena pecuniaria. In caso di reiterazione dovrebbe essere applicata la legge penale con periodi di detenzione crescenti e, in caso di ulteriore reiterazione, la patente dovrebbe essere requisita e scattare l’interdizione perpetua alla guida.
Queste nuove regole sarebbero già un bel passo in avanti, comunque ci sono tante altre cose che proprio non riesco a capire...
>>>>> Non riesco a capire
Considerazione # 1 - L’articolo 53 della Costituzione Italiana recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Da ciò si evince che colui che intenzionalmente non paga le tasse o falsa un bilancio pubblico, commette un reato contro tutta la comunità obbligando la società a compensare ingiustamente questa mancanza. Sono valutazioni che bastano ed avanzano affinché questo reato si configuri come un qualcosa di molto grave e quindi dovrebbe rientrare a tutti gli effetti nel codice penale ed essere punito, proporzionalmente alla truffa o all’evasione fiscale ed indipendentemente dal cognome dell’imputato, con una pena detentiva molto severa.
Considerazione # 2 - In generale, per quanto riguarda il problema casa, ritengo che in merito all’ICI, sia giusto non pagarla solo se è l’unica casa che una persona possiede ed abita. Non capisco la logica che consente ad un proprietario di cinque appartamenti di evitare il pagamento sulla prima! Ovviamente la abita, ma certamente non mi sembra un soggetto che debba essere agevolato nella quantità di tasse da pagare. Sulla evasione delle affitti in nero, prendendo ad esempio il solito proprietario di cinque appartamenti, è semplice verificare per i quattro appartamenti non abitati i consumi delle utenze domestiche. In caso di emissione di fatture paragonabili a quelli di un normale uso continuo e senza alcun contratto di affitto registrato, dovrebbe scattare d’ufficio una verifica tributaria.
Considerazione # 3 - Gli stipendi dei Top Manager, sia nel privato che nel pubblico, non dovrebbero essere superiori al prodotto ottenuto moltiplicando per 100 lo stipendio o salario più basso offerto nella Pubblica Amministrazione. La modifica più giusta consisterebbe però nel pagare mensilmente solo il 50% del pattuito e poi, solo ed esclusivamente in funzione dei risultati aziendali ottenuti e dimostrabili, saldare il restante 50% oppure cacciare quel Manager senza che possa avere alcun diritto alla liquidazione la quale, comunque, non potrà essere superiore al compenso annuale moltiplicato il numero degli anni di attività nell’azienda con quel ruolo.
Considerazione # 4 - Non dovrebbe essere consentito, ad un singolo soggetto, detenere più di un media informativo a livello nazionale. Allo stesso modo, un singolo soggetto, non può avere interessi né partecipazioni in aziende diverse e concorrenti tra loro. Chi fa parte di un Consiglio di Amministrazione, sia nel pubblico che nel privato, non può avere alcuna forma di partecipazione in altre Aziende. Comunque, su questo argomento ci sarebbe troppo da scrivere per cui, mi fermo qui.
Considerazione # 5 - Tra le innumerevoli e scandalose agevolazioni e privilegi che i nostri politici si sono riservati in barba al sentimento e rispetto verso il popolo, la prima cosa che mi piacerebbe accadesse è una legge che rendesse questi personaggi pari a tutti i lavoratori. Preso atto che per l'uomo "normale" esiste una età superata la quale deve obbligatoriamente lasciare il posto di lavoro, anche i politici e politicanti dovrebbero andare in pensione a 65 anni, non uno di più e, comunque, non dovrebbe essere consentita la partecipazione a più di tre legislature. Questa legge la dovrebbero fare loro, contro loro stessi. Come ho già detto, l'unica speranza la dobbiamo riporre in una futura legislazione europea ma anche questa, purtroppo, la faranno sempre loro...
Considerazione # 6 - Capita spesso che avvengano incidendi stradali che coinvolgono auto non assicurate oppure con tagliandi assicurativi falsi. Non riesco ad accettare il fatto anche perchè, con l'informatica, sarebbe molto semplice incrociare tutte le targhe immatricolate e circolanti con quelle assicurate, per avere istantaneamente l'elenco di quelle per le quali non viene riscontrata alcuna forma assicurativa. Non riesco ad immaginare neanche una risposta al perchè, questo semplice controllo, non venga fatto.
Considerazione # 7 - Nei centri storici delle nostre antiche città non è difficile imbattersi in case fatiscenti il cui aspetto esterno incide pesantemente sul decoro urbano. Dipendesse da me, il regolamento Comunale dovrebbe obbligare i proprietari al restauro conservativo, almeno esternamente. In mancanza di disponibilità economica o di rifiuto comunque motivato, la casa o l'appartamento, dopo che il prezzo fosse stato stabilito da una apposita commissione comunale, dovrebbero essere messi immediatamente in vendita con la clausola che tale restauro sarà a carico dell'acquirente.
Considerazione # 8 -
Come si può accettare il fatto, solo per fare un esempio, che un single che guadagna 1000 euro al mese ed abita una casa di proprietà paghi una quantità di tasse solo poco più alta di una persona la quale, con i soliti 1000 euro, oltre a pagare l’affitto deve mantenere la moglie ed un paio di figli? La madre di tutte le ingiustizie, secondo il mio parere, risiede sul fatto che la base imponibile è il reddito lordo mentre, in questo come in tutti gli altri casi, dovrebbe essere identificata dalla differenza esistente tra il reddito complessivo di tutti i residenti dentro un alloggio e tutte le spese considerate e legiferate come necessarie ed indispensabili per condurre una vita almeno dignitosa. Cioè, le tasse eque dovrebbero essere calcolate solo sul denaro che resta disponibile per le spese optional e voluttuarie.
Considerazione # 9 -
Paghiamo assicurazioni auto troppo elevate solo perché, nelle denunce di incidenti, ci sono troppe truffe. La soluzione non è difficile. Anni fa, con poco più di cento euro, ho acquistato un piccolo “navigatore” che uso saltuariamente durante i viaggi in auto. Una produzione industriale su larga scala porterebbe il prezzo di questo gingillo a non più di 20 o 30 euro senza quindi pesare in modo significativo sul prezzo finale anche di una utilitaria. Con una installazione di fabbrica su tutti gli autoveicoli ed un collegamento obbligatorio e costante verso un'unica centrale operativa, sarebbe semplice ricostruire l’esatta dinamica di qualsiasi incidente inoltre, visto che il navigatore calcola anche la velocità e l’eventuale superamento dei limiti ammessi su qualsiasi strada o autostrada, sarebbe possibile automatizzare, e contestare immediatamente ed in maniera inconfutabile, tutta una serie di infrazioni al codice della strada che oggi, passano del tutto inosservate, solo perché nessuno se ne accorge.
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