Ero andato a studiare da Virgilio Paladini sui monti sopra Vinchiana. Quando la sera, alla guida della 600 presi la strada del ritorno, mi venne voglia di andare un po’ più forte del consentito. La strada era tutta piena di curve e completamente sterrata. Una goduria. Mi divertivo a procurare sbandate che correggevo controsterzando. Una curva mi fregò ed io non riuscii a riallineare la macchina che, dopo un testacoda, si fermò di traverso sulla carreggiata. Sarebbe stato tutto abbastanza normale se a non più di dieci centimetri dalle ruote anteriori non ci fosse stato un profondo precipizio. Nel buio più assoluto vidi che il muso dell’auto era nel vuoto. Che culo!
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