A quell’età la domanda alla quale veniva data risposta solo da quelli più grandi e sempre per sentito dire era: “ma le donne, lì, come sono fatte?”. Per la verità la domanda l’avevo già fatta ai miei genitori ma la risposta, anche se poi ho capito essere tecnicamente corretta, mi aveva lasciato più dubbi di prima. Capimmo tutto quando lo Spagna arrivò di corsa dicendo al branco che aveva guardato dal buco della serratura quando sua sorella era entrata nel bagno ed aveva visto tutto bene e da vicino! Non ricordo il suo nome anche perché tutti lo chiamavano per cognome ma l’eccitazione dello Spagna fu tale che nessuno di noi riusciva a capire cosa c’era lì e come era fatto. Ad un certo punto della ennesima spiegazione, colui che sapeva, per chiarire le cose decise di farci un esempio. Tutti insieme andammo nello scantinato utilizzato dal “carbonaro”. Venne presa una cassa e messa nel centro. Due retroguardie tenevano d’occhio l’unica porta di accesso. Lo Spagna si denudò completamente e si mise sopra la cassa. Tutto nudo era buffo, liscio e cicciottello. Con la mano destra si agguantò quelle poche cose che aveva come naturale dotazione e le spinse in mezzo alle cosce richiudendo subito le gambe.
“Sono fatte esattamente così, e qui c’è un taglietto verticale piccolo piccolo!”
Finalmente sembrava essere stato svelato uno dei misteri che più ci tormentava. Le discussioni che avvennero subito nella cantina e che, per molti giorni a venire, furono ripetute nella Piazza, erano centrate su quel taglietto. Tutti avevamo capito ma nessuno riusciva a comprendere il perché di quella stupida differenza.
“Perché è fatta così?”
“A cosa serve quel taglietto?” …e, altra importante domanda senza risposta:
“Ma come fanno a pisciare?”
L’ingenuità era molto diffusa. Le cose della vita venivano assaporate un po’ alla volta con una gradualità ed una lentezza che appariva sconcertante. I vecchi ci dicevano sempre “ogni cosa a suo tempo” e a me, ancora oggi, piace pensare che sia stato meglio così e un po’ alla volta e in tempi diversi, tutti abbiamo capito tutto.
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