Negli anni 50/60 tutti conoscevano i tre personaggi più caratteristici della nostra città: la Frusa, Ruffo e Quartuccio. Li ricordo benissimo. Più degli altri però ricordo Ruffo, il primo parcheggiatore abusivo di Piazza San Giovanni. Spessissimo si partiva dal pratino per andare da lui e chiedergli: "Ruffo, ci racconti l'ultima trombata che hai fatto". Iniziava una dettagliata spiegazione, sempre riferita a quella fatta "ieri" che, come al solito, riguardava una nuova e splendida conquista perdutamente innammorata di lui e del suo coso che, affermava essere enorme. Quando qualcuno di noi dimostrava un minimo di sfiducia nel racconto, si incazzava come una bestia e, se non si fosse scappati, ci avrebbe letteralmente presi a bastonate. Il bello era che l'indomani, la scena poteva ripetersi esattamente uguale: la nostra richiesta, la dettagliata spiegazione (ovviamente diversa da quella del giorno precedente) e l'incazzatura finale.
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