Sono sempre stato considerato un “agitato” e, anche se pareva impossibile, cominciavo a peggiorare. I miei non sapevano più cosa fare. Oltre alle quotidiane “disattenzioni”, già dalle elementari avevo cominciato ad essere inquadrato anche come uno che non sta mai fermo con il risultato di avere una lunga serie di richiami scritti. Alle medie, oltre ai soliti penosi inviti ai miei genitori a presentarsi per parlare con i professori, mia madre ricorda ancora che c’era stato un accordo tra gli insegnanti per consentirmi di muovermi oltre il normale e, verso le dieci di ogni mattina, per interrompere l’immobilità che per me era insopportabile, avevo avuto l’incaricato ufficiale della scuola a portare la legna per le stufe in tutte le aule. Alle superiori esagerai. Le ho combinate di tutti i colori collezionando una serie di sospensioni da primato. Anche due in un solo mese e dallo stesso professore. Roba da espulsione! Ma ero bravo…. E questo è l’aspetto che ha impedito una conclusione degli studi anzi tempo. “L’alunno ....... Enzo, della classe 2° geometri, è stato sospeso dalle lezioni per contegno indisciplinato. Potrà tornare a scuola il 2 aprile accompagnato dalla S.V.” Di questo tipo di lettera ne ho una collezione che regolarmente ampliavo con una raccolta di sberle paterne. Solo qualche giorno dopo, stesso mittente e stesso destinatario, poteva benissimo arrivare un altro tipo di comunicazione: “Sono lieto di comunicare la seguente segnalazione della Professoressa Furiozzi Elena, insegnante di scienze e geografia: - l’alunno ....... Enzo della classe 2° geometri si presenta molto ben preparato nella mia materia – All’elogio dell’insegnante aggiungo il mio vivo compiacimento”. I primi tre anni al “Francesco Carrara” furono tutti così. Poi mi innamorai, di brutto, di una veramente bella e, visto che per un’annetto ero fuori di testa, più che giustamente, mi fecero ripetere la terza. Fu l’affronto più affronto che ricordi. Davanti allo specchio del bagno mi dissi che gli avrei fatto vedere chi sono e di cosa sono capace. Gli ultimi tre anni li ho letteralmente volati. Sono stato sempre tra i migliori e sono ovviamente salito anche tre volte sull’autobus che, nel terzo trimestre, portava in gita premio, per qualche giorno, i due “più bravi” di ogni classe. Contemporaneamente alla tanto attesa maturazione arrivò anche la più attesa calma interiore. Ma solo un po’.
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