I miei ne parlavano già da qualche mese. Ero ancora troppo piccolo per capire la portata di questo evento ma, ascoltando i consueti discorsi serali, mi ero reso conto che doveva proprio trattarsi di una cosa importante. Non avevamo le 900 mila lire richieste ma con un prestito del datore di lavoro di mamma, sig. Francesconi Amedeo (credo 500 mila), la nuova casa potè essere comprata. Papà me la fece vedere subito dopo l'atto di acquisto. Lo aiutai parecchio a prendere tutte le misure possibili e lui progettò sia le poche varianti strutturali che tutto il nuovo impianto elettrico. Il riscaldamento venne molti anni dopo. Del mio primo ingresso in Via dei Borghi n° 28 ricordo il "grande" bagno nel quale si accedeva direttamente dalla cucina. Avrei potuto lavarmi dentro una piccola vasca smettendo quindi di usare la "tinozza" riempita con acqua scaldata sul fuoco; c'era anche il bidet che non avevo mai visto ma, la notizia più entusiasmante fu quando papà mi fece vedere dove sarebbe stata realizzata la mia cameretta.
Il fatto di non pagare più l'affitto proprio in coincidenza con gli anni del boom economico provocato dal "miracolo Italiano", fece fare un gran balzo in avanti all'economia familiare immettendo nel mio giovane cervello l'equazione "casa di proprietà = benessere familiare".
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