Vino rosso...
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Esistono documenti storici che fanno risalire la produzione del “vino rosso delle colline lucchesi” non solo al medioevo ma, addirittura, all'epoca romana. Già ben prima dell'anno 1000 tutte le colline a nord di Lucca erano rivestite di vigne dalle quali nasceva un "vino puro, di uva pigiata tre volte secondo le regole, e poi svinata". Dopo il 1300 il nostro vino doveva essere ben conosciuto anche perché diversi mercanti scrissero frasi di apprezzamento, anche originali, del tipo : “...è saporoso: quanto più ne beo, più m’aguzza l’appetito di bere...”. Per rifornire le osterie e le taverne all'interno delle mura, i produttori dovevano pagare una gabella però, nelle stagioni con poca produzione, per garantire la sua conoscenza e la diffusione fuori dal territorio, la tassa fu annullata e nelle taverne venne addirittura vietata la vendita ai nostri concittadini. Fu proprio in quel periodo storico che nacque e si sviluppò il sistema lucchese delle grandi ville-fattorie quando, le più importanti famiglie, fecero a gara per realizzare le strutture più belle, applicando anche le tecniche più avanzate per la produzione del vino. Anche nei secoli successivi sia la produzione che il commercio continuarono ad espandersi e la famiglia Guinigi, agli inizi del 1600, per aumentare le vendite, aprì due negozi per la mescita e vendita del suo vino: uno in Pizzorna, dove quotidianamente lavoravano decine di carbonari e l'altro, per i marinai, vicino al porto di Viareggio. Circondati da città dove, anche nell'antichità, la qualità del vino da loro prodotto era considerata scadente e mediocre, il nostro “chiaro, vermiglio, puro e franco” ha sempre avuto vita facile...