
La sicurezza del Palazzo e dei Governanti di Lucca non era stata improvvisata. Dopo aver risolto l’aspetto difensivo proveniente da attacchi dall’esterno, fu affrontato e risolto brillantemente anche l’eventuale pericolo che avrebbe potuto destabilizzare la città dall’interno. Le congiure erano all’ordine del giorno e quindi andavano evitate a tutti i costi. Alla fine del 1651, vista la scarsa qualità dei soldati locali, "rozzi, vilissimi e facinorosi", il Consiglio Generale si era trovato di fronte a due possibilità: sostituire la vecchia milizia (introdotta nel 1531) con un corpo scelto formato da nobili cittadini e da soldati di lunga esperienza o fare ricorso a forze mercenarie. Venne scelta la seconda possibilità. Dopo una lunga ed estenuante trattativa, un piccolo esercito (66 persone fra ufficiali, soldati e 6 donne), con insegne e divise mai viste in città, fece il suo ingresso da Porta San Pietro e, accompagnato da una folla esultante, si diresse verso il Palazzo del Governo. La Guardia di Palazzo venne affidata, con un regolare contratto, a soldati Svizzeri del Cantone cattolico di Lucerna, il cui Capitano aveva rapporti e prendeva ordini solo dal Gonfaloniere. I loro alloggi furono ricavati nel cortile che ancora oggi si chiama “degli Svizzeri” e, per quanto si sa, fecero sempre il loro dovere rimanendo a Lucca dal 1654 al 1805 anno in cui Elisa Baciocchi (sempre lei!) li congedò. In ultimo, sempre nella ricerca della massima sicurezza, l’ingresso in città da parte dei forestieri poteva avvenire solo da porta San Pietro subendo una attenta perquisizione da parte delle sentinelle in quanto, per legge, era assolutamente vietato portare armi in città, pena la morte immediata!
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