
Nell'immagine, prelevata da un antico disegno di progetto risalente a circa 250 anni fa, nella parte bassa si vede chiaramente una struttura stradale già allora denominata “monte-scende”. A Monte San Quirico, causa la presenza degli argini costruiti a difesa delle frequenti inondazioni del fiume Serchio, la strada per raggiungere il ponte doveva necessariamente superare gli ostacoli difensivi e quindi saliva per poi ridiscendere immediatamente mentre l'attuale strada, quella adiacente il Foro Boario, è più pianeggiante perché si trova ad una quota superiore rispetto al vecchio percorso. Sicuramente, fino dai tempi più antichi, esisteva un modo per attraversare il corso d'acqua ma le prime notizie di un “vero” ponte risalgono a poco dopo il 1300 quando i lucchesi realizzarono una struttura di legno che poggiava su grandi pali conficcati sul fondo del fiume. Ovviamente la potenza distruttiva dell'acqua non consentì di reggere le frequenti piene e, dopo pochi decenni, i pali vennero divelti e il fiume portò via tutto. Forti dell'esperienza acquisita, i lucchesi ricostruirono il ponte sostituendo i deboli pali di legno con più resistenti pile di pietra. Sembrava la soluzione definitiva ma, purtroppo, nel 1600 una nuova e disastrosa alluvione cancellò il manufatto. Nessuno si perse d'animo e l'opera, ancora più resistente, tornò in vita una quarantina di anni più tardi. Tutto inutile! Anche a causa del progressivo rialzamento del letto del fiume, nell'inverno del 1812 il Serchio distrugge di nuovo il ponte. Si arriva così all'attuale, risalente al 1820, con la speranza che, anche se un po' strettino, questa volta, sia veramente l'ultima....
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