
“Pisa merda”. Sono secoli che non ci danneggiamo né ci provochiamo a vicenda e quindi può apparire un'offesa gratuita e immotivata, a meno che qualcosa non sia rimasto impigliato nei ricordi atavici e quindi... cerchiamo di capire. Per centinaia di anni Lucca e la troppo vicina Pisa se le dettero di santa ragione. Dai pesanti scherzi iniziali si passò a frequenti tafferugli, false rivendicazioni su terreni, furti di bestiame e guerre sanguinose con perdite di vite umane dall’una e dall’altra parte. Lucca batteva moneta e i pisani la falsificarono, quando Lucca attaccò Pistoia i pisani la difesero, loro si allearono con l’Imperatore e Lucca scelse l’amicizia del Papa... Nella battaglia navale della Meloria (6 agosto 1284), la Repubblica Marinara di Genova distrusse la flotta Pisana, e sulle galee liguri combatterono molti soldati e marinai lucchesi contribuendo alla completa disfatta dell’odiato vicino. Alcune fonti sostengono che il detto “Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio” risalga al 1369 dopo che riuscimmo a liberarci dal dominio pisano provocato dal tradimento di Castruccio. Stupenda fu la risposta pisana: “Che Dio ti accontenti!”. Comunque sia, la storia medioevale racconta che Pisa è riuscita a non farsi amare perché considerata eretica, spregiudicata e, sopratutto, attaccabrighe. Anche Dante Alighieri (dopo aver parlato male dei lucchesi nel canto XXI), nel XXXIII canto dell'inferno pronuncia una pesante invettiva contro Pisa ed invoca (altro che il dissacrante spirito toscano!) la distruzione della città e la morte di tutti i suoi abitanti! Sarà mica a causa di antichi comportamenti pisani che, non solo nel nostro DNA, è ancora ben conservata la frase con la quale inizia questo post? P.S. Senza rancore, si fa pe' ride'!!
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