La peste del 1630...
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Nell'anno 1630, anche per le strade di Lucca, non sarebbe stato troppo difficile incontrare personaggi come quello illustrato nell'immagine. Non era un travestimento per la partecipazione ad una festa, anzi, non c'era assolutamente niente da festeggiare. Era solo un dottore che, obbligato da leggi emanate per l'occasione, andava a visitare i molti malati di peste. Lo strano abbigliamento era composto da scarpe nere, guanti, camice in tela cerata idrorepellente lungo fino ai piedi, cappello nero a tesa larga più due accessori ritenuti altrettanto indispensabili. Uno speciale bastone che, oltre a mostrare la nobiltà del mestiere, veniva utilizzato per esaminare i pazienti senza toccarli ma anche per tenere lontane le persone della famiglia probabilmente contagiate e poi, quella “cosa” che risalta di più agli occhi, cioè una maschera completa di un lungo becco! Ma a cosa serviva quel becco? Per la cultura medica dell'epoca era fondamentale tenere lontano i cattivi odori ritenuti causa scatenante le epidemie, peste compresa e quindi, sormontato da lenti di vetro a protezione degli occhi, la protuberanza era una specie di “respiratore” all'interno del quale venivano inserite molte sostanze “profumate”, considerate antidoti, compreso aglio e spugne imbevute di aceto. Queste eccentriche figure, che evocavano la morte, sono ancora oggi inconsapevolmente ricordate con la parola “becchini”. La città venne chiusa anche se molti benestanti avevano fatto in tempo a fuggire lontano ma poi, per le famiglie dei malati, divenne impossibile uscire di casa in quanto le abitazioni “infettate” vennero chiuse dall'esterno e i componenti ancora in vita sopravvivevano grazie al cibo che, quotidianamente, veniva fornito loro. La peste aveva già colpito Lucca nei secoli passati ma questa volta fu peggio, molto peggio. In tutta l'Italia centro settentrionale fu una vera e propria strage come raccontato anche dal Manzoni nei “Promessi sposi”. Quando tutto finì, solo all'interno delle mura, si contarono più di ottomila morti (dottori con il becco compresi) e nel 1634, sopra uno dei tanti luoghi di sepoltura, a perenne ricordo, fu eretta la Chiesa del Suffragio. Purtroppo non fu l'ultima epidemia...