La ferrovia...
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Molti anni fa, uno stimato e famoso professore amico d'infanzia, mi raccontò una storia legata alla scelta del posizionamento della linea ferroviaria lucchese. La città, qualche anno prima del 1850, doveva decidere dove sarebbero dovuti passare i binari sia verso Pisa che, in seguito, anche verso Pistoia e cioè identificare con precisione il luogo dove costruire la stazione ferroviaria. Ci furono tre diverse correnti di pensiero. La soluzione attuale, non esente da conflitti e discussioni accese, ebbe non poche difficoltà ad imporsi a causa della troppa vicinanza dei binari al baluardo Santa Maria (circa 50 metri). Il progetto provocò una forte ribellione nel numeroso gruppo di sostenitori che ritenevano questa realizzazione un palese oltraggio alle mura, alla loro storia e alla città. In molti reputavano fosse più corretto allontanarsi il più possibile dalla cerchia alberata e prevedere un percorso un centinaio di metri più verso sud, nella direttrice dell'attuale Via Teresa Bandettini, adiacente e parallelo alla chiesa di San Concordio perché, così facendo, si sarebbe lasciata libera una maggiore area esterna alle mura. Questa seconda idea non passò e, dal mio punto di vista e con il senno di poi, credo sarebbe stata forse la scelta migliore. Il progetto peggiore in assoluto, il terzo, fu portato avanti da un ristretto numero di personaggi i quali, forse già perseguendo grossi interessi economici personali, ebbero la sfacciataggine di sostenere che la migliore soluzione sarebbe stata quella di costruire la stazione internamente alla città, nella zona di Corso Garibaldi, abbattendo lunghi tratti delle adorate mura! Ovviamente...”no comment”. Resta da dire che una cavolata del genere, che fu categoricamente rifiutata anche dall'ultimo dei lucchesi, venne tranquillamente realizzata sia a Pisa che a Firenze per cui le loro mura, anche se non certamente paragonabili all'imponenza, maestosità e bellezza delle nostre, furono allegramente demolite. Contenti loro..