Canali tombati...
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Fino al XIX secolo la piana di Lucca era percorsa, grossomodo da nord a sud, da innumerevoli canali che, in vari modi, servivano la popolazione. Poi, poco per volta, l'urbanizzazione richiese sempre più spazio per strade, piazze ed edifici e, proprio nell'immediata periferia della città, iniziò l'opera di copertura di questi “scoli”. Uno ad uno vennero intubati, nascosti, coperti o, come si usa dire, “tombati”. L'acqua continua a scorrere non più a cielo aperto ma sotto di noi, obbligata in spazi di dimensioni fisse e, siccome l'acqua non è comprimibile, quando, con le classiche “bombe” d'acqua, ne arriva una quantità maggiore di quella prevista, il canale sotterraneo non ce la fa più e “scoppia” facendo anche fuoriuscire l'acqua dai tombini stradali depositandola in superficie fino a quando, più o meno lentamente, il canale “tombato” non riuscirà a riprendersela tutta. Nell'immagine sono evidenziati in rosso solamente i due canali sotterranei più vicini alle nostre Mura. Il primo (a destra) proviene dall'area di San Vito, passa sotto il parcheggio dell'ex ospedale Campo di Marte, percorre via Barbantini, arriva in via Orzali, passa sotto il vecchio scalo merci e poi, dopo aver attraversato i binari della stazione si ricollega al vecchio canale presente sotto via della Formica. Il secondo (a sinistra) arriva dal Giannotti, percorre tutta via delle Tagliate arrivando vicino alla chiesa di Sant'Anna dove si ramifica in due direttrici; una su viale G. Puccini e l'altra lungo la via Pisana.